ChatGPT fa tremare i copywriter – ma niente paura!

Ho speso un anno intero nel tentativo di spiegare a conoscenti, amici e familiari cosa significhi intraprendere la strada del copywriting. Che la professione non ha nulla a che fare con il copyright o con il copia e incolla, e che no, nonostante scriva testi ogni giorno, non sono ancora la persona giusta a cui rivolgersi per stilare messaggi d’auguri.

Con il recente boom di ChatGPT, però, ho temuto che tutti i miei sforzi potessero essere vanificati: cosa ne sarà di me se l’intelligenza artificiale potrà sostituirmi? E come potrò motivare a conoscenti, amici e familiari che una macchina può svolgere il mio lavoro?

Scoraggiata dalla prospettiva futura, ho deciso di interrogare proprio l’Assistant di ChatGPT: esaminiamo insieme le sue risposte.

ChatGPT: l’impatto dell’AI sul copywriting

La definizione che l’Assistant di ChatGPT fornisce di copywriting dovrebbe già, almeno in parte, cancellare la preoccupazione: “Il copywriting è l’arte di scrivere testi persuasivi per fini commerciali”.

Non un’operazione meccanica, dunque, ma un’arte declinata nella pubblicità e nel marketing: “Il copywriter utilizza la scrittura per convincere i lettori ad acquistare un prodotto o servizio, a partecipare a un evento o a compiere qualsiasi altra azione”.

L’intelligenza artificiale costituisce un valido strumento in questo ambito:

  • Da un lato, permette di automatizzare la generazione di copy, con una conseguente contrazione dei tempi di lavoro e l’aumento dell’efficienza del professionista.
  • Dall’altro, consente di identificare le parole-chiave più efficaci da includere nei testi, di ottimizzarli secondo i criteri SEO e di “creare contenuti personalizzati e mirati” in base alle informazioni ricavate sul target considerato.
  • Infine, la possibilità di tradurre agevola i copywriter nella realizzazione di “campagne marketing multilingue”.

In particolare, oltre ai vantaggi elencati, ChatGPT può essere sfruttato in fase iniziale come fonte di ispirazione, o nel processo di editing per la revisione dei copy, grazie all’individuazione degli errori e al suggerimento di modifiche.

È davvero il capolinea per i copywriter?

Dalle ADV ai copioni per i video, dall’email marketing ai testi per presentazioni, brochure e landing page, ChatGPT è in grado di spaziare tra una miriade di format e obiettivi strategici. Ma può davvero rimpiazzare i copywriter?

A questa domanda, l’Assistant ha risposto prontamente, sottolineando che no, è improbabile “che i copywriter vengano completamente sostituiti dall’AI e da modelli di lingua come ChatGPT”. Perché?

Ci spiega: “Il copywriting è una professione che richiede creatività, conoscenza del pubblico di riferimento e capacità persuasiva. Inoltre, il copywriter deve essere in grado di capire i bisogni del cliente e di adattare il proprio stile di scrittura alle esigenze specifiche del progetto”. L’intelligenza artificiale rappresenta quindi un utile supporto, ma non può mutuare dai professionisti estro, inventiva, competenze ed esperienza umana.

D’altro canto, i copywriter non potranno ignorare l’impiego capillare di strumenti come ChatGPT. Per questo, dovranno maturare nuove competenze per implementare l’AI nelle attività di ogni giorno. In questo modo, sarà possibile abbracciare, ancora una volta, il cambiamento – un’impresa a cui i professionisti del marketing sono ormai abituati.

 

Nota: La stesura dell’articolo ha previsto il ricorso a ChatGPT. L’immagine in evidenza è stata generata con DALL·E 2.

TI È PIACIUTO QUESTO ARTICOLO?
CONDIVIDILO CON CHI AMI! 💙

Ricevi un regalo

Entra nella lista d'attesa per ricevere il nostro libro prima di tutti gli altri!

Cliente

Vuoi lavorare con Mirai?

Collaboratore

Vuoi lavorare in Mirai?