I primi MIRAI DAYS del 2023, raccontati dai Miraier

23 gennaio, ore 10. C’è chi ha viaggiato per ore, chi è arrivato con largo anticipo per non trovare traffico, chi si è direttamente accampato nel loft. Fuori si gela e rischia di piovigginare, ma in ufficio si spande un calore d’affetto e termosifoni. La macchinetta del caffè si impegna per svegliarci, mentre i cornetti campeggiano sul tavolo in attesa che qualcuno li gusti.

Così comincia la prima edizione annuale dei MIRAI DAYS, un momento intensivo per riflettere insieme sul cammino compiuto e sui prossimi passi da intraprendere. Forse ricordi che lo scorso giugno lo stesso evento si era tenuto in Puglia, e che avevamo unito efficienza e divertimento – due elementi che si sono combinati anche in questa occasione.

Se in estate avevamo lasciato la penna al nostro CEO Lorenzo Ferrari, oggi la parola passa a quattro Miraier: Lavinia Ognibene (Junior Content Designer del Team Impact e Social Media Manager di Parentube), Matteo Pini (Junior Content Designer del Team Tribe), Maria Grazia Ceruso (Content Designer del Team Impact) e Luca Testa (Growth Specialist del Team Tribe).

Ci raccontano la loro esperienza e i motivi per cui ritengono che i MIRAI DAYS siano un’opportunità feconda per MIRAI BAY, digital company associata a UNA (Aziende della Comunicazione Unite).

MIRAI DAYS 2023: come si sono svolti i lavori

“L’ultima edizione dei MIRAI DAYS è stata una giornata full immersion in cui ho avuto la possibilità di conoscere dal vivo colleghi con cui collaboro tutti i giorni, rafforzando il rapporto umano e la socialità che, lavorando da casa, è poco presente” introduce Lavinia, che per la prima volta ha preso parte a questo incontro. 

La mattinata è stata riservata a ripercorrere la nostra storia dal 2018 fino a oggi, a vagliare la situazione attuale e a riflettere insieme sul domani: il C-Level ha condiviso con tutti gli obiettivi che nei prossimi quattro anni puntiamo a raggiungere. Dopo il pranzo insieme in pizzeria, il pomeriggio è trascorso tra giochi e lavori di gruppo per migliorare l’attuale offerta dell’agenzia e implementare nuove soluzioni.

Un pomeriggio tra giochi e team working

I giochi, proposti con grande successo dalla nostra Growth Manager Benedetta Premi, hanno previsto prima di imparare ad ascoltare gli altri, poi un mare di abbracci: “Partecipando a tutte le attività in team, abbiamo appreso l’importanza di saper aspettare, rispettare e conoscere gli altri. Abbiamo provato ad allargare la nostra comfort-zone aprendoci agli altri, abbracciandoci” spiega Luca.

Molto variegati, invece, i temi su cui ci siamo concentrati suddividendoci in team: se Maria Grazia ha lavorato alle procedure di alcune aree di MIRAI BAY, Lavinia ha pensato insieme al suo gruppo a nuovi tool e servizi che possiamo offrire. Dal canto loro, Matteo ha riflettuto sulla dimensione clienti e Luca si è immerso nel mondo dei questionari. Tutte rotte che, di norma, i nostri quattro pirati non solcano.

“È stato molto bello – racconta Lavinia. – Ho lavorato con colleghi che non fanno parte del mio team abituale: questo mi ha permesso di entrare in contatto con loro e conoscere le potenzialità di tutti”.

Gli highlights per i nostri pirati

Cosa mi è piaciuto di più? La partecipazione attiva da parte di tutti – ci svela Matteo. – Ognuno ha portato il suo contributo per concretizzare le idee poste sul tavolo”. 

Luca concorda: “Oltre ai giochi in team, ho apprezzato molto il coinvolgimento e la partecipazione di tutti. I MIRAI DAYS sono un momento in cui ognuno può far valere la propria opinione liberamente, senza timore di alcun giudizio”.

Aggiunge Maria Grazia: “A me, gli ultimi MIRAI DAYS sono piaciuti perché si respirava un clima di grande trasparenza e propositività. Affiancando una fase di analisi a una di progettazione, penso siano emersi molti spunti utili per il nostro futuro”.

MIRAI DAYS, perché farli? La risposta: senso di appartenenza

I MIRAI DAYS sono fondamentali per consolidare il team, e aiutano la circolazione di idee tra persone che hanno background e competenze anche totalmente differenti. E poi, tutti insieme in ufficio si sta bene, c’è un bel gruppo” afferma Matteo.

“Durante i MIRAI DAYS si crea un forte legame con tutta l’azienda – continua Luca. – Per noi sono importanti perché, in un lavoro smart o semi-smart, il contatto umano rischia di venire meno, e ci sono logiche e aspetti che possono essere conosciuti solo di persona”.

Aggiunge Lavinia: “Credo che la socialità sia essenziale per costruire un team e un ambiente di lavoro stimolanti. Lavorare su progetti o fare game di ascolto è un ottimo modo per nutrire tutti gli aspetti legati alla persona, che quotidianamente svolge le sue task dietro allo schermo di un computer”.

“Per me, – prosegue – i MIRAI DAYS sono un’occasione per socializzare con i miei colleghi, anche quelli con cui non lavoro a stretto contatto. Inoltre, è un’opportunità da non farsi scappare per alimentare il senso di appartenenza di una realtà che è anche nostra, e non solo di cui facciamo parte”.

Per Maria Grazia, invece, i MIRAI DAYS sono al contempo un punto di arrivo e di ripartenza: “Sono un momento in cui l’agenzia si ferma, guarda e analizza il passato per poter costruire meglio il futuro”. E conclude: “Ritengo sia davvero bello, e raro, che questo coinvolga tutta l’azienda, e mi fa davvero piacere poter contribuire al processo”.

Insomma, per dirlo con qualche tecnicismo, i MIRAI DAYS fidelizzano i nostri collaboratori e allineano tutti a valori e obiettivi comuni. Soprattutto, però, hanno un potere straordinario: quello di ribadire la centralità dei soggetti. Ecco perché occasioni simili possono essere utili anche alla tua azienda. 

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