Oggi voglio analizzare un E-commerce che sicuramente chi ha un po’ di affinità con il mondo del Fitness conoscerà: Myprotein.
Myprotein, facente parte di THG: società britannica di E-commerce che gestisce oltre cento E-commerce di diverso tipo, gestisce oltre 7000 dipendenti e si è quotata in borsa, seppure incontrando alcune difficoltà di non poco conto, relative ai margini di profitto previsti, ma parliamo comunque di una società che ha generato 2,2 miliardi di sterline di ricavi, e questo ci dovrebbe far capire quanto investimento può esserci sulle proprie tecnologie.
Ma io voglio concentrarmi soprattutto su Myprotein società legata al mondo del Fitness, in particolare a quella della nutrizione sportiva, ma anche dell’abbigliamento sportivo.
My protein è un Game Changer
C’è un motivo per cui voglio parlare di Myprotein, perché questo Brand anni fa fu un proprio Game Changer nel campo della nutrizione sportiva.
E ciò da dove parte? Dall’e-commerce? No, dal prodotto e dal pricing.
- Il pricing era straordinariamente basso rispetto alla concorrenza.
- Il prodotto era funzionale all’ottenere un prezzo più basso.
Il prezzo molto basso rispetto ai competitor ha fatto storcere il naso a molti, ma ha anche attirato molti curiosi che sono poi rimasti soddisfatti del prodotto, ed hanno riacquistato.
No, non basta abbassare il prezzo per fare più soldi, e chi lo fa spesso poi deve far conto con margini netti molto risicati, ma c’è chi può permettersi realmente di abbassare i prezzi, e rimanere a profitto garantendo una qualità comunque ottima.
Il problema, è che non tutti sono in grado di permetterselo, spesso, chi può permettersi questa cosa è chi può fare grossi investimenti ed abbassare i costi produttivi, o chi è talmente geniale da trovare un vantaggio competitivo incredibile.
Myprotein per diminuire il prezzo ha sicuramente puntato su packaging molto sobri, passando da mega-barattoli di proteine a delle semplici buste (sono stati poi introdotti anche prodotti più complessi).
Ma estremamente determinante è anche la possibilità di contare su un proprio impianto di produzione, che in parte riduce i costi di acquisizione e di trasporto della materia prima o non trasformata.
Successivamente è nata una società molto simile sotto gli aspetti appena elencati, che è Bulkpowders ora “rebrandizzato” con il nome di Bulk, anche quello è un business/e-commerce interessantissimo da analizzare, ma sarà per la prossima volta.
Avranno messo in atto altre strategie d’abbattimento dei costi? Probabile, ma non possiamo sapere tutto.
Prezzo basso → Bassa qualità: combattere lo stereotipo
Certo, il prezzo basso è ciò che ha reso famosa questa società, ma come in tutte le cose ci sono aspetti positivi e negativi: il prezzo basso può essere per alcune persone sinonimo di bassa qualità, come sottolineano anche alcune ricerche accademiche nell’ambito marketing, come quella di Del Vecchio pubblicata sul Journal of Product & Brand Management nel 2012.
Myprotein ha lavorato molto anche su questo aspetto:
- Ha promosso Tour all’interno dei propri impianti di produzione assoldando micro-influencer che facessero vedere tutto.
- Ha lavorato sui certificati di qualità: questa è una strategia utilizzata da quasi tutti i player di nutrizione sportiva.
- Assumere Ambassador: strategia anch’essa importante ed usata anche da altri player.
- Lavorare molto sulla fidelizzazione: idem come sopra.
Tutto ciò va accompagnato da una cosa fondamentale: un customer service fenomenale, che in un settore così è fondamentale. Pacchi persi e prodotti danneggiati sono all’ordine del giorno in questo settore.
Ognuno ha la sua opinione sui prezzi, meglio alti o meglio bassi, la realtà però è un po’ più complessa, e la via maestra ci può essere mostrata solo da: analisi e dati, e questa non è una strategia adatta a tutti i business e settori.
Un altro vantaggio competitivo ricercato è quello nella creazione di prodotti “rivoluzionari” non presenti nel mercato fino a quel momento… Solitamente questo processo è facilitato in chi ha grandi quantità di capitale da investire, è più difficile che il piccolo artigiano possa diventi innovatore nel settore, ma non è impossibile.
Dati alla mano
- Il sito italiano macina 884.200 visite al mese in media.
- Frequenza di rimbalzo: 51,55%: secondo Hotjar la frequenza di rimbalzo media varia dal 20% (nei casi eccezionali) e può arrivare fino al 45%. Altri siti di Myprotein hanno un bounce rate più basso, come quello inglese e quello francese, rimanendo comunque più alti del 45% medio riscontrato da Hotjar.
- Durata media della sessione: 00:03:04 minuti.
Sui canali di traction utilizzati nessuna grande sorpresa, Myprotein cura ogni canale con attenzione.
SEO Strategy di My Protein
Molto importante per Myprotein è anche la strategia SEO, aldilà della SEO on-site ed on-product (che non analizzeremo oggi), il brand porta avanti anche un piano editoriale che va a braccetto con la SEO.
Questo materiale si ricollega ovviamente allo store, ma viene anche riutilizzato come nurturing nelle campagne email, alternate ai contenuti promozionali.
Qui sotto vediamo la situazione SEO dello store Italiano analizzata con SEOZoom (anche Semrush conferma un andamento simile), che non è proprio delle più rosee. I motivi della discesa possono essere diversi, un’ipotesi è che tale discesa sia dipesa dal famosissimo “Medical Update” di Google, lanciato nell’agosto del 2018, in concomitanza con la discesa SEO di Myprotein.
Il Medical update è stato uno degli aggiornamenti più impattanti in assoluto nella categoria del benessere.
Tecnologie/piattaforme utilizzate:
Per analizzare le tecnologie utilizzate da un sito web o da una webapp utilizzo Wappalyzer o Builtwith, estensioni di Chrome che effettuano autonomamente un’analisi del sito restituendo come risultati i nomi delle tecnologie installate.
Tra le piattaforme utilizzate, insieme ai classici Facebook e Google, troviamo:
- Il Conversion Tag di Pinterest: si tratterebbe del pixel di Pinterest, c’è da dire che Myprotein su Pinterest è presente come commerciante verificato. Ed il profilo UK conta 4,5 milioni di visualizzazioni mensili.
- Criteo: Network pubblicitario molto famoso perché possiede un importante fetta di mercato nel mondo del retargeting, essendo presente in oltre 1,279,473 siti, anche se viene utilizzato pure in contesti di pubblico freddo.
- Bing
- ContentSquare: software di Digital Insight avanzati.
- Dynatrace: Software all-in-one di infrastructure monitoring, application security, digital experience, Analytics e Cloud automation.
Dati relativi al business
Ora vediamo qualche dato relativo al business e all’e-commerce (ovviamente questo vuole essere un approfondimento sull’e-commerce, e non un’analisi finanziaria).
- Ordini effettuati: 12,3 milioni +3,6 milioni rispetto l’anno prima.
- Carrello medio: 56€
- Consumatori attivi: 6,3 milioni + 2 milioni rispetto l’anno prima.
- 562 milioni di ricavi: +36% rispetto l’anno prima.
- Tasso annuo di crescita composto (CAGR): +27% (2015-2020)
*I dati si riferiscono al 2020.
È molto importante chiarire che questi dati sono l’aggregato di tutti i brand nutrizionali che The Hut Group.
Quasi ogni anno, escluso il 2016, è stato registrato un incremento delle vendite.
Purtroppo, non si trovano dati pubblici sui margini/utili dei singoli brand, ma solo di tutto il gruppo.
Gli sconti nella strategia di My Protein
Una delle cose più interessanti della strategia di Myprotein è come vengono utilizzati gli sconti.
Praticamente non c’è giorno in cui non troviamo uno sconto, neanche uno!
Ma per non eliminare la sensazione di scarsità e urgenza gli sconti ruotano sempre, mettendo fretta all’utente e spingendolo ad acquistare.
Gli sconti sono molto aggressivi, anche fino al 70%, ma attenzione, perché spesso è un “gioco” di comunicazione.
Ho utilizzato la WayBackMachine per vedere come Myprotein si è mossa nel tempo.
Abbiamo un 2×1 sulla lista, però, quello che verrà scontato non è un bundle, bensì l’articolo MENO costoso.
Questa è una tattica estremamente interessante e sembra avere lo scopo di aumentare le dimensioni del carrello.
Io, come utente, cercherò di sfruttare al meglio il 2×1, e vorrò sicuramente uno sconto più alto possibile, e quindi, anziché prendermi il pacco da 1kg di proteine, sarò più propenso ad ordinarlo da 2,5 o 5kg, proprio per avere lo sconto sul 2×1.
A me come consumatore, da una sensazione di “spreco” far applicare lo sconto (il prodotto gratis) su un articolo che vale “solo” 10€, cercherò quindi di averlo su un prodotto da 15€. Così facendo nel carello avrò sicuramente un altro articolo che avrà un valore maggiore.
Risultato: dovevo comprarmi solo un pacco di proteine da 1kg (34€), ed adesso nel carrello ho un pacco da 2,5kg da 80€ (non scontato) più un altro oggetto ipoteticamente dal valore superiore.
Ma non è finita qui!
Myprotein applica sconti anche su prodotti molto acquistati, questo è molto apprezzato dai clienti.
Ovviamente ci sono dei limiti, ad esempio non si possono superare i 200€ di sconto o alcuni articoli della nuova collezione non sono compresi nella promo.
Una cosa è certa, la strategia di Myprotein spinge sempre ad aumentare la quantità dell’ordine e ad aggiungere qualcosa di nuovo al carrello.
Myprotein – lo sconto che crea urgenza
Questa strategia invece inserisce un urgency pazzesca “I primi 100 clienti” e Myprotein ha 86 milioni di visite al mese, quindi quanto potrebbe durare uno sconto del genere? 1 minuto se tutto va bene?
Oltre alla spedizione gratuita abbiamo pure 50% di sconto su 150 prodotti.
E 35% di sconto sui più venduti.
Talmente tanti sconti da confonderti, ma nonostante ciò, il meccanismo sembra collaudato e sembra funzionare, ma funzionerebbe per tutti? Assolutamente no!
Qui invece si punta solo sul super sconto. Con addirittura la possibilità di arrivare all’80%!
Però non tutte le “condizioni” vengono fatte vedere subito, per vederle bisogna cliccare sul messaggio, anche se queste non risultano particolarmente restrittive, quindi il brand dimostra comunque una buona trasparenza.
Da notare sia l’utilizzo di sconto con codice da applicare al checkout, sia sconto automatico auto-applicato, così potenzialmente si possono verificare le condizioni per applicare sconti multipli.
La sensazione quando si compra è quella di una “convenienza esagerata” di cui non poter fare a meno.
Per poter applicare una strategia simile, il pricing deve essere stabilito seguendo il marketing ma anche la contabilità.
È chiaro che i prodotti che noi vediamo in un e-commerce così abbiano un prezzo in realtà minore, che in vetrina viene esposto maggiorato per poter marginarci sopra con gli sconti.
Bisogna dire che quando si effettuano sconti di questo tipo, non si pensa solo al primo acquisto, ma a tutto il ciclo di vita dell’utente in media, dal primo all’ultimo acquisto.
La spedizione gratuita
Tornando a noi, oltre agli sconti di cui abbiamo parlato, su Myprotein troviamo sempre, di default la spedizione gratuita a 50€ raggiunti, dettaglio non da poco, visto che secondo Oberlo, il motivo principale per cui le persone acquistano è proprio la consegna gratuita.
Un’altra cosa che è fondamentale notare è che negli anni il prezzo al grammo del singolo prodotto, non contando gli sconti, è aumentato vertiginosamente, ora 1kg di proteine costa 36,99€ (senza sconti), nel 2018 costava 16€.
I motivi degli aumenti possono essere molteplici, e bisogna rifletterci sopra:
- Condizione macro-economica generale (aumento dei costi delle materie prime, aumento dei costi in generale)
- Conseguenze della Brexit (essendo un e-commerce UK)
- Possibilità di marginare di più con gli sconti.
Lo sconto per “Ogni nuovo amico”
Come tanti altri brand, Myprotein punta sul meccanismo del “porta un nuovo amico”, grazie ad un incentivo, ma qual è l’incentivo?
Beh, questa è una cosa curiosa, perché oggi, mentre scrivo questo articolo, promettono 10€ per nuovo amico, ma ci sono periodi in cui questo quantitativo è più basso o più alto.
Ad esempio, a gennaio 2022, venivano promessi addirittura 24€.
L’amico per potersi unire deve effettuare almeno 35€ di ordine, ed avrà addirittura 3 mesi di spedizione gratuita.
In altri periodi si arriva addirittura a 5€ per ogni amico.
Tutti fattori che rendono la scontistica imprevedibile.
Myprotein comunica gli sconti
Gli sconti vengono segnalati in maniera molto chiara sul sito e attraverso altri touchpoint.
In Above the fold da desktop lo si vede almeno due volte.
L’utilizzo di Slider in homepage è fondamentale
Le CTA sono ben chiare e molto ben visibili.
Come se non bastasse, entrando nelle categorie di prodotto, sempre in above the fold troviamo gli sconti, anche se in questo caso sono presenti anche le condizioni, inoltre troviamo dei pulsanti che ci permettono di scegliere le macro-categorie più acquistate.
Anche all’interno dei prodotti viene segnalato attentamente lo sconto. Da notare la presenza di un filtro a sinistra dello schermo, fondamentale per un e-commerce che ha tanti prodotti.
Da mobile il processo è il medesimo, è molto difficile, se non impossibile, non accorgersi della presenza dello sconto.
Tornando un secondo in homepage, notiamo come ci siano altri slider nella pagina, l’obbiettivo non è solo quello di segnalare gli sconti, ma anche le novità.
Dai bottoni (CTA) che ormai troviamo ovunque, possiamo facilmente capire quali siano i prodotti più venduti del brand.
Myprotein in diversi paesi
Myprotein Italia è solo uno dei vari store della The Hut Group.
Lo store Spagnolo e Francese sono molto simili a livello strutturale rispetto a quello italiano, ma si diversificano per quanto riguarda gli sconti e i prodotti promossi all’interno del sito web.
Myprotein – email marketing
Myprotein a differenza di tanti brand non utilizza il classico metodo del: “il tuo indirizzo Email in cambio dello sconto”.
Utilizza invece dei Pop-up in exit intent (Exit Intent pop-up) dopo una lunga permanenza nel sito che promettono di aggiornare la persona sui futuri sconti, oltre all’invio di programmi di allenamento e accesso anticipato ai nuovi prodotti.
Due dei tre bullet point attirano chiaramente l’attenzione di chi il brand già lo conosce, mentre il bullet point riguardante le guide sull’allenamento è una buona pensata per attirare coloro che ancora non lo conoscono ma sono interessati al fitness.
Per poter analizzare la strategia di email marketing uso il sito di Mailcharts.com, che raccoglie diversi dati sull’email marketing di brand differenti. Un altro sito molto importante per fare questo tipo di analisi, e che mette centinaia di email in chiaro è Milled.com
Milled è molto interessante anche perché permette di vedere anche l’email marketing diviso per vari paesi.
Tornando a noi, secondo Mailcharts, Myprotein:
- Invia 8,44 email a settimana in media.
- Quasi tutte le Email sono di carattere promozionale e non informativo (Average promotion score del 82%)
Sempre in Above the Fold si può ammirare una sorta di header che assomiglia a quello del sito ufficiale, probabilmente queste sezioni sono anche quelle più visitate da parte degli utenti.
Al di sotto di questi troviamo un grande focus su 2-3 prodotti, sostanzialmente a questi prodotti viene dedicato un riquadro con annessa CTA e tre bullet point, che specificano sia la “forma” di assunzione dell’integratore che i suoi punti di forza.
L’email termina con tre CTA:
- Iscriviti al nostro gruppo Telegram.
- Invita un amico. (rimanda al programma di refferal)
- Scarica L’app.
Myprotein – Gruppo Telegram
All’interno della strategia di Myprotein troviamo il loro canale Telegram, che altro non è che un servizio di messaggistica in Broadcast. Sostanzialmente ci si iscrive al canale di Myprotein e si ricevono le notifiche dei nuovi articoli e delle nuove offerte presenti sullo shop.
Non ci sono tantissimi dati ufficiali sull’open rate di Telegram, ma nonostante ciò, si parla di un open rate raggiungibile (massimo) del 70%.
Secondo me, difronte ai pochi dati presenti, posso affermare di aver visto gruppi raggiungere anche quote molto più basse, come il 9-10%.
Telegram è in rapido cambiamento, ci sono sempre più canali, e molte persone si iscrivono a decine di canali che poi finiscono nel dimenticatoio.
Tuttavia, Telegram a differenza di altri strumenti è completamente gratuito, ed è piuttosto semplice da utilizzare.
È sicuramente un mezzo che aiuta a diversificare i propri mezzi di comunicazione e si presta piuttosto bene al veicolare offerte in broadcast, non per niente Telegram è pieno di gruppi di coupon ed offerte (anche fraudolenti).
Myprotein – App
L’app di Myprotein è perfettamente uguale al sito, le differenze sono veramente pochissime e riguardano prettamente la UX.
Per la maggior parte dei Business di E-commerce un’app probabilmente risulterebbe inutile visti anche i costi di creazione e manutenzione della stessa, non tralasciando il fatto che potrebbe sfuggire un’utilità concreta della stessa nel processo d’acquisto.
Il motivo per cui sia stata creata è probabilmente legata all’alto tasso di riacquisto da parte del singolo utente, con l’intento di semplificare e velocizzare il processo di acquisto, ma a ciò si potrebbe collegare la possibilità di inviare notifiche push sullo smartphone del cliente/potenziale cliente.
Secondo Business of apps il tasso di reazione alle notifiche Push è del 4,6% su Android, e del 3,4% su IOS, con un Opt-in rate elevato su entrambi i dispositivi, privilegiando Android.
Un altro vantaggio dell’app è l’aumentata velocità di fruizione dei contenuti, importante per chi ha connessioni lente.
In pochi sanno che è possibile ottenere un risultato simile a quello di Myprotein, senza alcuna conoscenza di programmazione grazie al Plugin di WordPress PWA For WP & AMP o Super Progressive Web Apps.
Un effetto simile è ottenibile su Shopify con l’app: PWA – Ios Android Mobile APP.
Myprotein – SMS
Non è disponibile in tutti i paesi, ma Myprotein utilizza anche gli SMS per comunicare promozioni ai propri clienti.
Questa strategia la utilizza anche il loro competitor Bulk (ex Bulkpowders).
Oltre al veicolare promozioni, gli SMS vengono spesso utilizzati per l’aggiornamento dello stato della spedizione.
Myprotein – Invita un amico
La strategia di refferal è centrale in tutti gli E-commerce, e Myprotein in questi termini non si differenzia in maniera particolare dai competitor, oltre al sistema di rotazione dei benefit che ho menzionato qua sopra parlando degli sconti.
La strategia di refferal in questo caso da dei vantaggi bilaterali, ossia: io che invito il mio amico ho dei benefici, ed il mio amico ha a sua volta dei benefici.
- Beneficio che ricevo io: 10€ di credito.
- Beneficio che riceve l’amico: 3 mesi di spedizione gratuita (con ordini superiori ai 35€)
In letteratura si è spesso discusso se i programmi di fidelizzazione siano utili, o se siano solo un peso, ciò avveniva perché per le grandi aziende, la costruzione di un programma di raccomandazione e di fidelizzazione ha infatti sempre avuto diversi costi, di cui spesso non si tiene conto.
I costi sono dovuti sia al programma stesso di refferal, sia all’infrastruttura che va creata per sostenere un programma di questo tipo.
Ma c’è una buona notizia, i progressi tecnologici hanno fatto in modo che tutti possano avere accesso a strumenti che possono essere utilizzati nella costruzione di programmi di fidelizzazione, ed il tutto a costi piuttosto contenuti.
Rimane comunque il costo degli incentivi da dare a chi raccomanda il brand, e a chi è raccomandato, e qui va fatto un attento studio per capire quanto si è disposti a spendere per acquisire un nuovo cliente da parte di qualcuno che è già cliente.
Alcuni tool utilizzabili sono: Talon.one, Refferal Factory, Inviterefferals (si integra anche a Woocommerce), Refferalcandy (per Woocommerce & Shopify).
Myprotein oltre al sistema di refferal, punta molto anche alle affiliazioni, il che è una strategia molto comune per i beni di consumo.
Il brand si appoggia ad alcune piattaforme di affiliate marketing come Awin per permettere di espandere la conoscenza del proprio programma.
Myprotein – L’abbonamento
La strategia dell’abbonamento è diventata molto nota grazie ad Amazon, sostanzialmente, attivando l’abbonamento riceverai il prodotto X, come ad esempio le proteine in polvere a cadenza regolare, ovviamente ci sono dei vantaggi che vengono offerti, come:
- Spedizione gratuita.
- Possibilità di cancellare l’abbonamento quando si vuole.
- Ed in alcuni casi si paga di meno il prodotto.
Questo tipo di strategia è particolarmente adatta per tutti gli e-commerce che vendono beni di consumo, come potrebbe essere un e-commerce di cialde per il caffè.
L’intento è chiaramente quello di incrementare il tasso di retention dell’utente ed il suo customer life time value, in un contesto normale, chissà quante persone amano il marchio di Myprotein ma si dimenticano di riordinare il pacco.
Secondo Mckinsey della Mckinsey Company, multinazionale che si occupa di consulenza strategica, il 45% degli abbonati con un sistema ad abbonamento mantiene l’abbonamento per almeno un anno.
Se implementato correttamente, l’abbonamento può aumentare drasticamente il valore del singolo utente nel tempo.
Troppo difficile da implementare? No, su Shopify esiste il plugin Bold Subscriptions, e su Woocommerce esistono diverse soluzioni come YITH WooCommerce Subscription.
Myprotein – Carrello e checkout
Un altro aspetto molto interessante di questo E-commerce è il carrello.
Infatti, entrando immediatamente nel carrello vedremo immediatamente alla nostra destra un riquadro chiamato “Regalo”.
Questi regali “a step” possono includere regali più piccoli, come l’accesso ad un’app di allenamenti, o il gel disinfettante per le mani.
In alcuni casi, vengono anche proposti integratori che non possiedono un costo particolarmente elevato, come una piccola confezione di Omega 3 o un multivitaminico.
L’intento di questa strategia è piuttosto cristallino: aumentare le dimensioni del carrello.
Questa strategia però non è necessariamente consigliata, infatti per mettere in atto una strategia del genere bisogna sempre avere ben chiari gli utili che possiamo portare a casa con quell’ordine e con i futuri ordini.
Tutto deve essere pianificato alla perfezione!
Chiaramente una combinazione di sconti, può portare a dei grandi carrelli (a livello di spesa), che magari non sempre portano ad un evidente risparmio all’utente, anche se lo stesso percepirà di aver fatto un vero e proprio affare.
Di base se dovessi riassumere la strategia di Myprotein sarebbe proprio quella di fare percepire all’utente che sta facendo il miglior affare della sua vita comprando da Myprotein.
Questo modo di utilizzare il carrello è sempre più comune, un plugin per Shopify che rende possibile un risultato analogo è Cart Upsell Drawer + Free Gift, mentre per aggiungere dei Free gift automatici possiamo usare: EasyGift: Auto Add to Cart.
Myprotein – Pagamento a rate
Molti definiscono il mondo del “compra ora e paga dopo” una rivoluzione del mondo degli E-commerce, un sistema che permette al commerciante di avere immediatamente i propri soldi, mentre offre dei pagamenti dilazionati e posticipati su base settimanale o mensile a chi acquista il prodotto, il tutto a tasso zero.
Il guadagno di questi servizi è soprattutto dovuto alle commissioni che vengono applicate al commerciante, ma esistono altri modi con cui monetizzare, ad esempio le penali applicate a chi non paga in tempo o la creazione di conti bancari.
Secondo un’indagine di SimilarWeb, coloro che utilizzano tale metodica hanno dei conversion rate più elevati.
Secondo un fornitore di questi servizi si potrebbe avere un conversion rate e delle vendite incrementali maggiorate.
Alcuni dati del “compra ora e paga dopo”
Uno dei player più importanti del settore afferma che con questo metodo di pagamento si potrebbe avere un ordine medio più alto del 58% e dei tassi di conversione del 30% più elevati.
Ma questi non sono gli unici dati che abbiamo, ad esempio, secondo un sondaggio di uno di questi servizi, il 49% degli acquirenti acquisterebbe da un rivenditore che offre l’opzione di compra ora e paga dopo.
Ovviamente si invita sempre a guardare con un occhio critico dati di questo tipo, perché la tecnologia è ancora in fase di sviluppo, ma soprattutto non è ancora diffusa in tutto il mondo, infatti se negli UK/USA si sentiva parlare di “compra ora e paga dopo” già nel 2020, in Italia se ne parla da meno tempo, infatti ancora pochi e-commerce utilizzano questa tecnologia.
Tra l’altro sono in diversi a parlare del fatto che ancora manca una regolamentazione su questo tipo di servizo.
A conti fatti, coloro che non pagano non sono molti, motivo per la quale questi fornitori di servizi cerchino di non guadagnare solo sulle commissioni, ma anche sulle penali, sulla creazione di conti correnti ad hoc integrati con il servizio.
C’è anche da dire che i “big” non stanno provando solo il servizio, ma alcuni ci si sono buttati a capofitto, come Apple che starebbe lavorando al suo “Apple Pay Later” in collaborazione con Goldman Sachs.
Perché ho parlato di questi servizi, anche chiamati BNPL? Beh, penso sia piuttosto intuibile, Myprotein utilizza questi servizi in diversi paesi.
Questo vuol dire che lo devo provare anche io?
Ovviamente no, però nel caso si valutasse che tale servizio potrebbe essere utile, avrebbe senso effettuare alcuni test, anche perché i soldi dei prodotti venduti con questo servizio arrivano comunque, anche se il cliente non salda.
Questa tecnologia sembra funzionare piuttosto bene per millenials e Gen Z.
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