Il primo episodio di “Mirai Diaries”, spezzoni e vissuti di un’agenzia di digital marketing milanese, con sponda a New York, tra lavoro, divertimento e attività “extra curricolari”.
Dicembre, fanalino di coda del 2019. Tempo di bilanci e rilanci. Tempo di tirare le somme, ma soprattutto tempo di guardarsi negli occhi per esclamare: “che figata i Mirai Days!”.
C’è un momento dell’anno, infatti, in cui Mirai Bay si ferma per trascorrere due giorni di riflessione, sfide e idee: i Mirai Days, appunto.
Ma come si svolgono?
Va detto, in primis, che per i nuovi arrivati questi due giorni hanno riecheggiato per settimane tra le pareti dell’ufficio, circondandosi di un alone misterioso.
Una gara? Delle mini olimpiadi per marketers? Un modo per ottenere l’aumento? O solo uno stratagemma per occupare anche il week end?
Nulla di tutto questo.
È con piacevole sorpresa che i novelli collaboratori, spalleggiati dagli ormai veterani, hanno scoperto i cardini principali dei Mirai Days: condivisione e confronto.
Iniziati quasi puntualmente – ma si sa, la tangenziale di sabato mattina regala gioie – i Mirai Days hanno visto quattro team lavorare su un piccolo progetto, lanciare un nuovo business model e scegliere le proprie citazioni preferite che tappezzavano l’ufficio.
Un misto di divertimento e lavoro dunque, un momento per fare autocritica e analizzare aspetti positivi e negativi con un grande obiettivo comune: il perfezionamento e la crescita di Mirai.
Il tutto sotto la supervisione di Ale, vero fautore e mente delle due splendide giornate.
In questo bel clima, costruttivo e propositivo, una menzione speciale va fatta anche al pranzo: poke per tutti!
Buoni, colorati, sani (o forse no), customizzabili e soprattutto instagrammabili. Il pasto perfetto per chi vuole follower fedeli e veloci al minimo investimento, come noi di Mirai.
E se il lavoro in team non è abbastanza, ci ha pensato Davide a suggellare la giornata organizzando un beach volley d’ufficio.
Bravi al computer, ma anche sulla sabbia: un livello sorprendentemente al di sopra del “disastroso” ha caratterizzato una sfida accesa, calda – d’altronde, con un argentino in campo, il clima è sempre muy caliente – e arrogante.
MVP di giornata: Gerald, per la presunzione e il carisma dimostrati togliendosi la maglietta dopo un minuto e mezzo di gioco, e poi Marco, autocelebratosi “Il Pistone”. Motivatore, palleggiatore, schiacciatore, mai domo e sempre pronto all’intervento magico.
Nonostante tutto complimenti anche a Lore & Co., sconfitti, ma con orgoglio.
Sotterrata l’ascia di guerra, una pizza è quello che ci voleva per ristabilire gli equilibri e placare gli animi. Per i più coraggiosi, veri temerari delle sveglie mattutine, la serata è poi proseguita tra qualche drink, gocce di pioggia e sfide alla X-Box.
Il più forte con il joystick? Non ce la sentiamo proprio di dare il via a una lotta civile interna…
Archiviati i Mirai Days, dicembre è volato spedito verso il Natale. Giusto il tempo di organizzare in extremis un secret santa dal regolamento essenziale.
Eccolo spiegato in due semplici passi: prendere un tema, “Cose che si possono fare di notte”, un budget massimo (dieci euro) e tanta inventiva… otterrete i regali più ilari, curiosi e nonsense che le festività abbiano mai visto!
A Giorgia chiedere per il braciere-scimmia trash dorato che regge due candele. Ad Andrea bussare per le pastiglie della lavatrice (?!). Fino ad arrivare al vero e unico vincitore morale: un mese d’iscrizione premium al sito per adulti più famoso del mondo. Chiedere a…? Non ve lo diciamo, ma è tutto vero.
Perché le festività iniziano, ma la creatività non va in vacanza.
Da Mirai, per ora, è tutto. A gennaio l’ufficio è caldo e il lavoro è tanto, ci sarà il tempo per qualche svago? Chi si affermerà come vero campione alla X-Box? Ma soprattutto, l’abbonamento a P***Hub verrà rinnovato?
Scopritelo con noi nel prossimo episodio di Mirai Diaries!