La moda è ciclica, prende ispirazione dal passato, rivisita antichi modelli, ma in fondo potremmo dire che tutti ci vestiamo come nel 1800.
Credi di no?
Scommettiamo (figurativamente parlando)?
147 candeline
Esiste un indumento intramontabile che anche tu hai nell’armadio e che oggi compie ben 147 anni.
Non importa che tu abbia 20, 40 o 60 anni: sicuramente ne possiedi uno (o più di uno!) e – dopo gli slip chiaramente – è ciò che indossi più di frequente e spesso ti ha salvato in situazioni critiche.
Il protagonista di oggi è l’inimitabile jeans e la sua storia ha dell’incredibile.
Il 20 maggio 1873 in America Levi Strauss e Jacob Davis brevettano il pantalone jeans con i rivetti in rame.
Il più famoso modello è il “501” e oggi come ieri è moda. C’è chi lo usa strappato sulle ginocchia, sfrangiato, aderente, larghissimo, con diversi lavaggi (dal più chiaro al più scuro), abbinato con un blazer, una camicia o con una felpa per i più sportivi. Fatto sta che al jeans non sappiamo proprio rinunciare.
Molti sanno che la sua prima diffusione riguardò gli operai. Il suo tessuto resistente infatti consentiva di proteggere gli abiti comuni andando a dare comfort ai minatori.
Una curiosità: si narra che Levi Strauss non indossò mai i jeans in pubblico.
Ma dove nasce il tessuto jeans?
Levi e Jacob furono sicuramente abilissimi nel creare il pantalone jeans e nel rinforzarlo nei punti giusti rendendolo particolarmente resistente.
Quel che forse non sai è che il tessuto ha origini nostrane.
Ma andiamo per ordine. Un tempo era consuetudine assegnare il nome della merce in base alla città di provenienza. In passato giungevano a Londra dei carichi provenienti dalla Repubblica Marinara di Genova che venivano denominati “jeane”.
Da “jeane” a “jean”, coniato dai francesi per individuare la città di Genova, il passo fu brevissimo. Ed è così che il tessuto denim in poco tempo fu ribattezzato “jeans”.
Il jeans oggi
Com’è possibile che un indumento e un brand nati quasi 150 anni siano ancora i più blasonati nel mondo della moda e nella vita di tutti i giorni?
È possibile.
La chiave di tutto è nell’innovazione costante, nel sapersi adattare ai cambiamenti senza mai abbandonare il proprio DNA. L’anima Levi’s è sempre rimasta la stessa, ma il brand ha saputo mutare la propria forma.
La vestibilità dei modelli, in un primo tempo pensata esclusivamente a favore della resistenza, ha lasciato sempre più spazio alla comodità.
I jeans, ideati esclusivamente per gli uomini fino alla metà del 900, sono stati poi affiancati da quelli dedicati anche alle donne e alle forme femminili.
Sono negli anni nati modelli differenti che fossero pratici ed esteticamente interessanti, al passo con la moda per poi diventare gonne, giacche e persino borse.
Cos’hanno in comune moda e digital marketing?
Apparentemente nulla, di fatto ciò che di fondamentale ha concesso ai jeans di diventare indispensabili e affermarsi come evergreen della moda: l’innovazione.
Ed è nell’innovazione e nel costante mutamento che Mirai Bay testa e ricerca soluzioni sempre adeguate per i suoi clienti.
È stato necessario durante la Fase 1 dell’Emergenza rivedere le strategie, adattarle al cambiamento e ragionare su nuovi percorsi pensati per raggiungere sempre ottimi risultati.
Come nel caso della nascita del progetto E-Commerce 200 (ne avevamo già parlato in questo articolo) dove, attraverso un lavoro di squadra, abbiamo rimodulato un servizio consentendo a nuove realtà di trovare un canale per proseguire la propria attività in sicurezza, anche nel periodo di massima allerta Covid.
Trovare soluzioni creative e accompagnare i clienti nel raggiungimento dei loro obiettivi richiede flessibilità e ingegno, come Levi’s, come Mirai Bay.